giovedì 27 marzo 2014

La Shoah ha sfrattato il Crocefisso



Auschwitz prende il posto del Golgota e il 27 gennaio sostituisce il Venerdì Santo



di Marcello Veneziani

Pubblicato su Il Giornale del 29 gennaio 2014



Perché un evento tragico di settant’anni fa, unico tra gli orrori, tiene banco in maniera così prolungata, unanime e pervasiva nei media e nelle rievocazioni? Perché col passare degli anni anziché sopirsi, si acuisce la memoria della Shoah, oggi più di trent’anni fa? Non intendo aprire polemiche, si tratta di domande vere.

Provo a rispondere senza fare alcuna valutazione. La Shoah sta prendendo il posto della crocifissione di Gesù Cristo. Ovvero è l'Evento Cruciale che segna il Lutto Incancellabile per l’Umanità, lo Spartiacque Unico dei tempi e l’avvento del Male Assoluto, con la Redenzione seguente.

Stavolta non è il Figlio di Dio a finire in Croce e sacrificarsi per noi, ma è un popolo a essere immolato, eletto o maledetto secondo le due versioni classiche, e a redimere l’uomo dal Male.
Benché Assoluto, il Male stavolta è storico e non satanico. E prelude non alla Resurrezione ma alla Liberazione. Non l’ascesa dei risorti in Cielo ma la liberazione degli insorti in terra.
Non riesco a trovare altra spiegazione all’Enfasi Assoluta, Indiscutibile, Indelebile sulla Shoah.

Questo forse spiega il tacito, inesprimibile fastidio che sfiora quanti pure non c’entrano nulla coi negazionisti e coi razzisti né denunciano campagne di speculazione sull’olocausto: Cristo ieri messo in croce oggi messo tra parentesi. Con Lui si relativizza la fede, la civiltà cristiana. Al Suo posto c’è la Shoah, religione dell’umanità, Auschwitz prende il posto del Golgota e il 27 gennaio sostituisce il Venerdì Santo.




marzo 2014

tratto da : UnaVox

Se l’Europa vuole suicidarsi, la Russia può far male

Sanzioni. Se l’Europa vuole suicidarsi, la Russia può far male 

 

Sanzioni. Se l’Europa vuole suicidarsi, la Russia può far male






 
di  Stefano Porcari

La scorsa settimana MasterCard e Visa hanno bloccato i pagamenti elettronici di alcune banche russe. Il 21 marzo i due colossi statunitensi dei sistemi di pagamento elettronico, avevano infatti bloccato le operazioni delle carte di credito emesse da alcune banche controllate da Arkady e Boris Rotenberg. Si tratta di due imprenditori che risultano tra coloro a cui sono state inflitte sanzioni da parte degli Usa. Ma due giorni dopo è stato dimostrato che, secondo le leggi americane, non esisteva alcun motivo per bloccare l’attività delle banche di loro proprietà. Ma sebbene i sistemi di pagamento avessero poi ripreso le operazioni con la russa SMP Bank, si stima che i clienti abbiano ritirato circa 3 miliardi di rubli dai loro depositi e 1 miliardo di rubli dalle carte di credito in soli due giorni. Le risorse dei cittadini russi nei conti della SMP Bank ammontavano a 80 miliardi di rubli, e quelli nella Investkapitalbank a circa 10 miliardi.
L’incidente, che potrebbe essere il primo di una lunga serie, benché risolto, ha messo in moto le contromosse di Mosca.  Da anni in Russia si discute di introdurre un sistema di pagamento elettronico proprio, ma fino ad ora la decisione era stata rinviata. Adesso sotto la pressione e le minacce di sanzioni economiche da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, la Russia ha deciso di fare il salto di qualità e di “sganciarsi” dal monopolio occidentale sui sistemi di pagamento internazionale.“Il sistema di pagamento PRO 100 è tecnologicamente pronto per fornire un servizio nazionale nel prossimo futuro. Stimiamo ci vorranno un paio di mesi, tuttavia le principali banche russe che rappresentano oltre il 40 per cento del mercato interno sono già collegate al sistema di pagamento PRO 100" ha dichiarato Andrey Nesterov, direttore delle comunicazioni aziendali presso la Card Elettronica Universale RT . Da quasi quattro anni il progetto PRO 100 – fino ad oggi ancora allo stadio di  progetto pilota - prevede che esso sia utilizzabile in ogni ufficio governativo, nei servizi municipali e commerciali, via internet e nei bancomat di tutta la Russia. L'applicazione bancaria elettronica della nuova carta di credito è basata sul sistema di pagamento “scheda elettronica universale” con il logo PRO 100. Quattro grandi banche russe – Sberbank , Uralsib , BAR AK e Mosca Industrial Bank - si sono dette tecnicamente pronte per utilizzare il sistema di pagamento russo. Tenendo conto che in Russia ci sono quasi 100 milioni di utilizzatori dei sistemi di pagamento Visa e Mastercard, se l’esperimento riesce, potrebbe materializzarsi una alternativa ai monopoli statunitensi del credito elettronico.
L’altro terreno sul quale la Russia si sta muovendo per rendere “salato” il conto delle sanzioni anche ai paesi europei è quello della penetrazione societaria. Dieci giorni fa, ad esempio, il colosso statale energetico russo Rosneft, ha acquisito il 13% dell’italiana Pirelli. A maggio dello scorso anno aveva acquisito il 21% della Saras di Massimo Moratti. A novembre del 2013, le imprese russe Gazprom e Novatek hanno acquisito con 2,94 miliardi di dollari la quota dell’ENI nella società Russian Artic. Nello stesso periodo, la Rosneft ha acquisito per 1,8 miliardi di dollari la quota del 19,6% di ENEL nella società energetica russa SeverEnergia. Analogamente anche in Germania,  l’oligarca russo Mikhail Fridman ha rilevato per 5,1 miliardi di dollari le attività petrolifere di RWE. Negli ultimi dodici mesi l'Unione Europea ha esportato in Russia beni il cui valore complessivo si attesta sui 123 miliardi di euro, e ha importato risorse per 212 miliardi, soprattutto nel settore energetico.
Al momento ogni ipotesi di sostituire le importazioni energetiche dalla Russia con lo shale gas statunitense appare quantomeno avventurista. Gli Usa sono ancora ai primi passi e il sistema del fracking per l’estrazione dello shale gas comporta vere e proprie devastazioni territoriali e ambientali. Dove si può realizzare? Nelle terre di nessuno o dove i governi sono talmente deboli da non poter opporre resistenza negoziale, come in Ucraina, per esempio. Se l’Unione Europea sceglie consapevolmente di suicidarsi per assecondare gli interessi statunitensi, sarebbe indispensabile mettere più sabbia possibile negli ingranaggi. Anche perché l’Unione Europea è composta da tecnocrati e oligarchi, mentre l’Europa è composta dai suoi abitanti, e al momento non dividono né vivono dello stesso pane.

tratto da: contropiano.org

martedì 18 marzo 2014

Discorso storico di Putin...

...che presenta al Parlamento la mozione per l’integrazione della Crimea e della città di Sebastopoli

putin duma crimea 404x270 Discorso storico di Putin che presenta al Parlamento la mozione per lintegrazione della Crimea e della città di Sebastopoli
Presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso al Parlamento per integrazione della Crimea e della città di Sebastopoli nella Federazione Russa (Getty images)
Dopo aver annunciato di aver riconosciuto l’indipendenza della Crimea, il presidente russo Vladimir Putin è intervenuto in una seduta congiunta al Parlamento russo per chiedere di approvare l’integrazione della Crimea e della città di Sebastopoli nella Federazione Russa.
DISCORSO DI PUTIN- Putin ha affrontato il tema del diritto dell’autoproclamazione d’indipendenza dei popoli sul piano internazionale sottolineando che in seno all’Onu non vi è “nessun divieto all’autopprcalamazione della indipendenza: il diritto internazionale non vieta l’autoindipendenza” afferma Putin riferendosi alla risoluzione presa dal Consiglio di Sicurezza per il Kosovo. Inoltre Putin ricorda anche le posizioni espresse alll’epoca dagli Stati Uniti che avevo stabilito che “le dichiarazioni d’indipendenza possono violare le regole ma ciò non significa che violano il diritto internazionale”.
Per questo il presidente russo afferma che la situazione in Crimea s’inserisce propri in questo ambito e Putin si chiede perché se ciò è valso per gli albanesi del Kossovo, perché “ciò non pò valere per i cittadini della Crimea”.
“Colgo l’occasione per ringraziare le forze armate della Crimea e quelle dell’Ucraina che non hanno ceduto allo scontro -prosegue Putin. Si parla di un’aggressione della Russia in Crimea, ma io non ricordo un’aggressione senza un colpo di fuoco”.
“Il caso dell’Ucraina è lo specchio di ciò che è accaduto dopo il crollo del sistema bipolare: è sparito l’equilibrio. L’asse è ora basato sul principio del più forte. Gli Stati Uniti con questo principio mostrano di voler essere i più forti. Adottano e costringono risoluzioni per spiegare le loro azioni nel mondo. E nel caso contrario agiscono violando le loro risoluzioni Onu: ad esempio per i bombardamenti nel 1989 di Belgrado, seguiti da un vero intervento armato, dalla ex Jugolsavia, all’Iraq, passando all’Afghanistan fino alla violazione dello spazio aereo della Libia”.
“Le persone sono stanche della tirrania della povertà. Anziché la diffusione della democrazia della libertà c’è stato una serie di violazioni: dalla primavera all’inverno arabo. Ci sono state azioni contro l’integrazione di paesi nello spazio europeo sia per la Russia che per l’Ucraina. Vogliamo rapporti paritari e trasparenti ma non vediamo nessun passo in avanti verso di noi: ci hanno messo sempre di fronte agli atti compiuti. Tra questi: l’allargamento della frontiera della Nato ad est. Facile da dire che non ci riguarda. Come lo dispiegamento missilisitico”, commenta Putin che poi torna a criticare il fatto che sono mancate “anche le promesse sull’accesso economico internazionale” in quanto “ora parlano di sanzioni”.
Poco prima del discorso, il consigliere diplomatico di Putin, Iuri Ushakov, commentando le sanzioni occidentali ha dichiarato che “abbiamo già provato sanzioni del genere, esse suscitano ironia e anche sarcasmo”.
“Noi vogliamo difendere la nostra indipendenza ma cè un limite a tutto. I nostri partenr occidentali hanno superato il limite e in Ucraina si sono comportati in maniera grezza. Hanno perso il senso della misura e la Russia si è trovata davanti ad un limite. La Russia ha i proprio interessi nazionali come li hanno tutti gli altri paesi e devono essere rispettati”.
“Ma siamo anche grati a tutti coloro che hanno avuto comprensione per la Crimea. Ringraziamo la Cina, la cui dirigenza ha esaminato la situazione nella sua pienezza storica e politica. Apprezziamo la moderazione dell’India” prosegue Putin che poi si è rivolto al popolo americano ricordando “che sono sati orgogliosi dei loro diritti dalla dichiarazione d’indipendenza in poi. E quindi quello della popolazione Crimea non è lo stesso?”.
“Voglio anche rivolgermi alla Germania. Nel caso dell’unione della Germania, noi appoggiavamo la volontà dei tedeschi di essere uniti. Mi rivolgo infine al popolo dell’Ucraina; non siamo mai intervenuti sulle loro decisioni. Ma è colpa loro della spaccatura del paese. Noi non vogliamo dividere l’Ucraina, non ne abbiamo bisogno”, rassicura il presidente russo in merito ai timori di ulteriori annessioni nella prte dell’Ucraina occidentale.
“Quello che è dell’Ucraina continuerà ad essere dell’Ucraina. Sarà come è stata per secoli, la patria dei popoli che hanno vissuto lì”, garantisce Putin che poi afferma come la “Crimea è un nostro successo comune e un fattore di stabilità e questo elemento strategico deve essere sotto la stabilità della Russia. Altrimenti sia noi Russi che Ucraini potremmo perdere la Crimea”.

“La prospettiva dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato non porta a nulla alla Crimea. Noi non siamo contrari ad una cooperazione con la Nato: siamo contrari a basi della Nato ai confini del nostro territorio. Siamo più favorevoli che la Nato sia ospite nostra a Sebastopoli, sostiene Putin riferendosi alla base militare ucraina nella città portuale della Crimea.
“Oggi ci fa male quello che accade in Ucraina: siamo un popolo unico. Kiev è madre delle città delle Russie. L’antica russia è la nostra fonte comune e noi non possiamo vivere gli uni senza gli altri. La Russia difenderà sempre i loro interessi con mezzi diplomatici, economici e di giustizia. Tuttavia dev’essere prima di tutto l’Ucraina a voler difendere questi interessi e potrà essere una garanzia per la stabiltà del suo paese”,afferma Putin parlando ovviamente degli interessi strategici e della dipendenza economica dell’Ucraina alla Russia.
“L’Ucraina è uno dei principali partner e quindi vogliamo solo successi per il paese e siamo pronti a dare un contributo ma i cittadini devono fare ordine nel loro paese”.

“Cittadini di Sebastopoli siete stati voi a decidere del destino della Crimea. In questi gorni vi siamo stati vicini con sinceri sentimenti di fraternità. La forza della politica estera della Russia si è basata sulla forza di milioni di persone. Grazie per questo patriottismo. Dobbiamo restare uniti nel futuro per superare i contrasti esteri” ha esordito Putin ricordando che “le dichiarazioni occidentali sono state aggresssive e noi risponderemo. Non aspireremo a scontri e faremo il necessario per creare rapporti civili e di buon vicinato”.
Infine Putin si è avvicinato alla conclusione del suo discorso ribadendo la costituzionalità e la regolarità del voto referendario: “Il referendum è stato regolare e la Russia ora dovrà prendere delle decisioni sia per questioni interne che esterne: ma la posizione della maggiornaza è evidente e in base anche ai sondaggi, il 95% della popolazione ritiene che la Russia deve difendere gli interessi della popolazione e minoranze della Crimea. Più dell’83% della poplazione ritiene che lo deve fare anche andando contro a interessi di altri paesi, l’85% della popolazione è convinto che la Crimea è parte della terra della Russia e infine il 92% è a favore dell’unificazione della Crimea alla Russia.E così sia la popolazione della Crimea che quella russa sostengono l’annessione della Crimea e Sebastopoli alla Federazione Russa”.
Uno slancio di patriottismo di Putin costantemente interrotto dagli applausi del Parlamento: “La questione va oltre alle discussioni politiche: in quanto la questione è in mano ai popoli. In questo senso presento al Parlamento la promozione di prevedere l’integrazione di due nuove entità: la Crimea e la città di Sebastopoli. Propongo di ratificare l’ingresso e non dubito del vostro sostegno”.
FIRMA ACCORDO INTEGRAZIONE CON CRIMEA E SEBASTOPOLI – Al termine del discorso del presidente il documento dull’integrazione è stato firmato, oltre che da Putin, dal premier e dal presidente del parlamento crimeano, Serghiei Aksionov e Vladimir Kostantinov, e dal sindaco di Sebastopoli, Alexiei Cialyi.
Ad accompagnare questo momento storico è stato poi intonato l’inno russo.
Adesso il documento dovrà essere ratificato dal Parlamento, come ricorda l’Ansa, contestualmente ad una nuova legge.


 direttanews.it

lunedì 17 marzo 2014

Dio benedica la Santa Madre Russia!












Fatima in pectore?



Indovina indovinello

 Chi è che ha pronunciato le parole che trascriviamo di seguito?


Un fedele cattolico adulto? - Un prete della nuova Chiesa conciliare? - Un vescovo attento ai segni dei tempi? - Un cardinale della Chiesa aggiornata? - Un papa?

Chi è?
Un cattolico impegnato nel sociale? - Un politico che chiede i voti in nome della sua decantata cattolicità? - Un inguaribile retrogrado fuori dal mondo? Un fissato tradizionalista con gli occhi sulla nuca?

o è semplicemente
uno che fa ancora funzionare il cervello
e per questo corre il rischio di essere criminalizzato dalla moderna Europa senza Dio e dalla sua sua purulenta appendice americana?




Altra grave sfida all’identità della Russia è legata ad eventi che hanno luogo nel mondo. Sono aspetti insieme di politica estera, e morali. Possiamo vedere come i Paesi euro-atlantici stanno ripudiando le loro radici, persino le radici cristiane che costituiscono la base della civiltà occidentale. Essi rinnegano i principi morali e tutte le identità tradizionali: nazionali, culturali, religiose e financo sessuali. Stanno applicando direttive che parificano le famiglie a convivenze di partners dello stesso sesso, la fede in Dio con la credenza in Satana.
La “political correctness” ha raggiunto tali eccessi, che ci sono persone che discutono seriamente di registrare partiti politici che promuovono la pedofilia. In molti Paesi europei la gente ha ritegno o ha paura di manifestare la sua religione. Le festività sono abolite o chiamate con altri nomi; la loro essenza (religiosa) viene nascosta, così come il loro fondamento morale. Sono convinto che questo apre una strada diretta verso il degrado e il regresso, che sbocca in una profondissima crisi demografica e morale.

E cos’altro se non la perdita della capacità di auto-riprodursi testimonia più drammaticamente della crisi morale di una società umana? Oggi la massima parte delle nazioni sviluppate non sono più capaci di perpetuarsi, nemmeno con l’aiuto delle immigrazioni. Senza i valori incorporati nel Cristianesimo e nelle altre religioni storiche, senza gli standard di moralità che hanno preso forma dai millenni, le persone perderanno inevitabilmente la loro dignità umana. Ebbene: noi riteniamo naturale e giusto difendere questi valori. Si devono rispettare i diritti di ogni minoranza di essere differente, ma i diritti della maggioranza non vanno posti in questione.

Simultaneamente, vediamo sforzi di far rivivere in qualche modo un modello standardizzato di mondo unipolare e offuscare le istituzioni di diritto internazionale e di sovranità nazionale. Questo mondo unipolare e standardizzato non richiede Stati sovrani; richiede vassalli. Ciò equivale sul piano storico al rinnegamento della propria identità, della diversità del mondo voluta da Dio...


Come avremmo voluto che parole così fossero pronunciate da un vescovo o da un politico nostrano, sollecitando i cattolici a reagire di fronte alla devastazione incalzante.
E invece, del tutto coerentemente e in maniera inavvertita, è possibile che in questi giorni si stia correndo verso una nuovo conflitto mondiale
… pur di mettere in difficoltà chi la pensa così e cerca di farlo sapere al suo paese e al mondo;
… pur di impedire che questi pensieri si diffondano e siano d'intralcio al piano diabolico di distruzione della religione di Dio e di degradazione del mondo;
… pur di impedire che in qualche modo si intralci la realizzazione galoppante del Nuovo Ordine Mondiale senza Dio e propedeutico all'avvento dell'Anticristo.

SOLUZIONE DELL'INDOVINELLO
Il personaggio è Vladimir Putin, intervenuto al Valdai International Discussion Club, in Russia, il 19 settembre 2013.

Sulla questione, di rilevanza planetaria, si leggano i commenti
di Maurizio Blondet (Cosa ha detto Putin a Valdai),
e di Don Curzio Nitoglia (La questione Ucraina)





Putin è colui che guida la sua Nazione con forza , rigore e disciplina , è colui che ha ripreso gli antichi valori : Dio – Patria – Famiglia , è colui che in questa pazza generazione va controcorrente . Mentre l’ Unione Europea rinnega le radici Giudaico Cristiane , mentre in Italia c’è una forte presenza di ” cattolici adulti” , Putin trasforma l’atea Russia in una nazione che ricomincia energicamente a credere in Dio , una Russia di Ortodossi fervorosi . Mentre l’Unione Europea e l’Italia spalancano le porte all’islam , Putin lotta contro il fondamentalismo islamico . Mentre l’Unione Europea e l’Italia indottrinano ed impongono le loro convinzioni sui matrimoni tra persone dello stesso sesso , Putin si batte a favore della famiglia tradizionale e non consente che i bambini Russi vengano adottati da quelle nazioni che hanno regolamentato i matrimoni gay , ha promosso leggi che impediscono la propaganda omosessualista verso i minori, ma nello stesso tempo ha predicato tolleranza e accettazione verso le persone omosessuali . Mentre l’Unione Europea e l’Italia inneggiano all’immigrazione ( tutta in Italia ovviamente , perchè il resto dell’Europa ce li rispedisce al mittente ” cioè a noi” ) e ci chiedono di ” ADATTARCI ” ai nostri ospiti , Putin impone agli immigrati di adattarsi alle leggi Russe , di parlare il Russo e di comportarsi da cittadini Russi , pena l’espulsione ! Mentre l’Unione Europea ed il nostro “governo” ci impoveriscono sempre di più , Putin dimezza la disoccupazione , ha triplicato i salari e già nel 2005 aveva ripagato il debito pubblico accumulato dall’Unione Sovietica .
 Putin rappresenta lo schiaffo morale al liberalismo relativista e nichilista. La decisione della Russia di tornare sui propri passi appare come una pubblica accusa del regime antiumano europeo e statunitense che trova insopportabile qualsiasi forma di morale tradizionale forte e indomabile.
 Putin ha capito che la resurrezione di un popolo, ancor prima che economica, dev’essere morale e spirituale. Ed è da questo presupposto che nasce l’alleanza del governo russo con le “religioni tradizionali russe” ovvero, in primis, con quella Chiesa Ortodossa senza la quale è impossibile anche solo parlare di un’anima russa.




Interpretando rettamente l’anima russa Putin sta guidando il Paese più vasto del pianeta ad una radicale svolta conservatrice tesa al ritorno all’ordine e alla “tradizione”, recuperando tutti quei valori umani e culturali che settant’anni di regime comunista avevano sradicato dal cuore dei russi a suon di purghe. Ovviamente nel rafforzamento dei valori comuni il nazionalismo e il patriottismo risultano essere collanti molto efficaci soprattutto se l’avversario è uno sfrontato americanismo liberale che si pone quale moralizzatore planetario. Putin protegge i figli dei russi, del suo popolo, e aiuta le madri in difficoltà investendo, contrariamente agli abortisti eurocrati, nell’assistenza delle donne e delle famiglie. Il “Principe” russo incentiva le nascite, investe sulla famiglia, moralizza la società attraverso una lotta serrata alla tossicodipendenza, alla volgarità, alle oligarchie e alla corruzione di stato, sferzando un colpo netto alla cultura lassista e liberale che sta infettando e incancrenendo l’Occidente. Non esita a punire severamente gruppi insolenti e dissacranti quali le tristissime Pussy Riot.



L’estate scorsa in occasione dei 1025 anni dalla conversione del popolo russo Putin ha coraggiosamente affermato: «Se la Russia è diventata una grande potenza non è per uno zar, per una guerra o per un partito politico: il merito, semmai, è del cristianesimo». A tal proposito dichiara il prof. Matteo d’Amico: «nella visione cattolica è chiaro che l’ordine politico ha lo scopo di frenare il male, impedirlo per quanto è possibile, operare come supremo Kathécon. Viceversa, nell’ordine liberale moderno, poiché l’uomo è un quid di buono in sé, scopo del politico sarà proprio l’opposto, sarà liberare l’uomo da qualunque struttura organizzativa che può frenare la libera espansione della sua natura stessa». In definitiva quello che Putin vuole, e noi con lui, è evitare alla radice la perniciosa deriva liberale che si insinua laddove è assente una coscienza umana solida e radicata nella tradizione morale e religiosa.






 



Ѐ proprio il caso di transitare dal “God bless America” a “Dio benedica la Santa Madre Russia!”, tanto più se il dio degli Stati Uniti è il G.A.D.U., il massonico grande architetto dell’universo. C’è poco da scherzare, con la svolta conservatrice del premier Putin: la Russia sta dando una solenne lezione alle mortifere democrazie liberali occidentali e filo-americane. Che sia proprio Putin il nuovo Catéchon o più in generale la Russia stessa alla quale sono legate le profezie di Fatima? Le premesse sembrano avallare questa tesi. Ad ogni modo, se mi fermo a considerare la figura di Putin sento vieppiù di potermi unire al vecchio nano Balin il quale, indicando il valoroso Thorin Scudodiquercia, dichiara con orgoglio: «Là c'è uno che potrei seguire. Là c'è uno che potrei chiamare Re».

 www.campariedemaistre

lunedì 10 marzo 2014

È morto Mario Palmaro

                                                Requiéscat in pace.




[Mario Palmaro] “Se il Papa scende nell’arena alla lunga il fedele si sente solo e si allontana, e se vuoi attrarre il mondo devi ritrarti, non inseguirlo e renderti simile a lui”

sabato 8 marzo 2014

LA QUESTIONE UCRAINA



LA QUESTIONE UCRAINA

Ukraine-Map
Negli articoli comparsi in questo sito sul Vicino e Medio Oriente, a partire dalla Palestina (1948), dall’Iraq (1990/2003), dalle “Rivoluzioni arancioni” in Cecenia (1990), dalle “Primavere arabe” in Egitto, Libia e Tunisia (2011) e specialmente in Siria (marzo 2011- marzo 2014) abbiamo potuto constatare che il “Nuovo Ordine Mondiale” ebraico/americano oramai sta lanciando l’ultimo assalto a quella porzione di mondo che non è stata ancora assorbita nell’orbita atlantico/sionista e non ha conosciuto la rivoluzione illuminista (XVIII secolo) e nichilista (XX secolo) al suo massimo o “68esimo” grado, come in occidente e nella Vecchia Europa americanizzata nel 1968.
iraq-libya-syria-ukraina-venezuela
Non a caso nel gennaio 2014 vi è stato un attacco “ideologico” dell’occidente, durante le Olimpiadi in Russia, contro Putin perché, contrario alle unioni omosessuali pubbliche legalizzate e alla pedofilia che prevede un corso di “educazione sessuale/occidentale” per i bambini di 4 anni, i quali debbono frequentare obbligatoriamente gli asili di Stato e nei quali li si inizia anche in pratica alla masturbazione solitaria ed in compagnia persino con bambini appena quattrenni dello stesso sesso, corso di “depravazione” che dal 2010 a partire da Monaco (in Germania) sta arrivando a 53 Paesi europei e anche in Italia. Putin non ha ceduto. Quindi si è passati alla seconda fase: l’attacco fisico e bellico dall’interno, foraggiato dagli Usa.
(la base navale russa nel Mediterraneo di Tartus, in Siria, dipende da quella di Sebastopoli in Crimea)
(la base navale russa nel Mediterraneo di Tartus, in Siria, dipende da quella di Sebastopoli in Crimea)
international-navy-in-mediterranean-sea
Prima della “Rivoluzione ucraina” era chiaro a tutti gli anti-mondialisti il piano dei neoconservatori statunitensi e israeliani di attaccare a Siria come trampolino di lancio per invadere il Libano e l’Iran e quindi accerchiare la Russia e contenere la Cina. Ma la Russia di Putin per motivi di sopravvivenza geopolitica non poteva permettere che gli Usa estendessero il loro potere sino ai suoi confini (Iran, Afghanistan e Pakistan), inoltre la Cina per motivi economici non gradiva tale espansione atlantica nel Medio Oriente asiatico e quindi i due colossi russo e cinese si son schierati a fianco della Siria e dell’Iran ed hanno impedito sino ad ora la loro invasione.
gaga
Tuttavia nel febbraio del 2014 è successo “qualcosa di nuovo, anzi di antico…”: una nuova Rivoluzione “spontanea” in Ucraina, che chiede di entrare in Europa (quando i Paesi europei se potessero la lascerebbero) e di uscire dalla Russia. Rivoluzione finanziata ed appoggiata esplicitamente dagli Usa e dell’Ue. Rivoluzione ben congegnata, ben preparata, non solo “ideologica”, ma anche ben armata, nella quale abbiamo rivisto un copione già noto tale e quale si era svolto in Egitto, Tunisia, Libia e Siria: cecchini armati sui tetti che sparavano sulla folla, i mass media occidentali che li accusavano di essere militari russi, mentre si è appurato che sono Qaidisti/jiadisti ceceni e mercenari al soldo dello “Zio Sam”, che ritornano all’assalto in Ucraina e Crimea dopo la disfatta in Cecenia del 1990.
http://www.youtube.com/watch?v=XtxbGjkpkF8
(VIDEO: Aleksandr Muzychko, alias Sashko Bilyi, terrorista jihadista filo-ceceno, reduce della guerra in Cecenia, durante la quale si vanta di aver ucciso numerosi soldati russi e distrutto diversi carri armati di Mosca, durante una riunione del Consiglio della regione di Rovno, dove minaccia i consiglieri con mitra e altre armi. del 1990).
kiev-rebel-terrorists-4
Manifestanti Euro-Maiden armati che fanno opera di cecchinaggio e sparano sia sulle forze dell’ordine che sui manifestanti
Per confondere ulteriormente le idee agli europei l’intelligence atlantica ha usato la protesta di “nazionalisti” ucraini di “estrema destra”, i quali (in buona fede?) son caduti nella trappola che i nostri Servizi segreti tendevano ai giovani italiani di destra negli “anni di piombo” (1970-1980) o come ai “nazi-skin” degli anni Novanta, mandati allo sbaraglio dai loro caporioni i quali agivano da “dietro le quinte”.
~
~
Non penso che nello scontro titanico e globale tra il colosso atlantico Usa e Ue (quale base aerea filo/americana per i necessari rifornimenti, data la distanza tra l’occidente e l’oriente) e quello euro/asiatico (Russia e Cina) la “destra” ucraina possa fra granché oltre che confondere le idee agli oppositori del Nuovo Ordine Mondiale demo/pluto/giudaico/massonico.
I fatti parlano abbastanza chiaro, a fianco dell’Ucraina si son schierati: Israele con Benjamin Netanyahu, Barac Obama, Hollande, Cameron, Angela Merkel; mentre a fianco della Russia ci sono la Siria, l’Iran, la Palestina, il Libano.
In breve stiamo assistendo all’ultimo atto del dramma “Terrore infinito” della mondializzazione globalista dal quale uscirà o il “Nuovo Ordine Mondiale” sionista/statunitense o la sua scomparsa dal primato egemone, che ha giocato – specialmente a partire dalla prima guerra mondiale sin ad ora – sulla scena di questo mondo.
~
bhl-sul
Bernard Henry Levy (nella foto soprastante durante le sue visite in Libia, Siria, Ucraina), ultrasionista francese, sempre presente sulle scene delle “guerre umanitarie”, dalla Libia alla Siria ed oggi Ucraina, dove a Kiev (foto sotto) arringava la folla durante i giorni dell’Euro-rivolta…
John McCain, Chris Murphy, Oleh Tyahnybok
http://www.youtube.com/watch?v=1R9CiuGxTVM (video in lingua francese, trascrizione inglese a questo link)
Mentre George Soros (a sinistra nella foto in basso in compagnia di John Mc Cain), miliardario israelita, in Ucraina in questi ultimi anni ha investito miliardi per il finanziamento, la creazione e la formazione di attivisti di organizzazioni non-governative (fonte)
soros-mccain-600
~
Come andrà a finire? Solo Dio lo sa nei minimi dettagli, noi possiamo prevedere solamente un provabilissimo conflitto universale e nucleare verso il quale il mondo post-moderno e nichilista si è avviato a passi da gigante soprattutto a partire del 1968.
Le componenti principali della Rivoluzione, in interiore homine, del 1968 sono la Scuola di Francoforte e lo Strutturalismo francese.
1°) Lo strutturalismo è stato ben definito dal suo fondatore, Claude Lévi-Strauss, come Pensiero selvaggio. Infatti – secondo lui – la logica, la ragione stessa dell’uomo è un’invenzione fondata sulla filosofia realistica e la metafisica dell’essere, secondo le quali esiste una realtà oggettiva, un soggetto conoscente e dei termini, mentre per lo strutturalismo esistono solo le strutture o le relazioni, che si manifestano psicanaliticamente (Freud) nel subconscio umano (Myers/Fogazzaro/James) o sociologicamente (Marx) nelle relazioni dei popoli selvaggi che non sono stati deviati dal pensiero logico e dalla metafisica classica. Lo strutturalismo traspone il marxismo dalla lotta di classe all’irrazionale e al delirio, che distruggono la cultura europea meglio di quanto abbia fatto la dittatura del proletariato. Il compito dello strutturalismo è quello di cancellare anche in Europa il ricordo della logica e della metafisica, per rendere il “vecchio Continente” simile ai selvaggi aborigeni delle tribù primitive. Quindi Lévi-Strauss propone una contro-evangelizzazione, che renda selvaggia anche l’Europa, la quale prima evangelizzava e civilizzava i selvaggi, mentre adesso sta per essere imbarbarita dall’invasione di massa dei nuovi ‘selvaggi interni’, ossia gli studenti rovinati dalla scuola del 1968 ed ‘esterni’, che vengono d’oltre Oceano a inselvatichire la vecchia Europa.
La conclusione teoretica cui giunge lo strutturalismo è il nichilismo metafisico, la cui conseguenza pratica è il nichilismo morale. Infatti, se per la filosofia moderna più spinta ossia l’hegelismo esiste uno Spirito o Io assoluto, lo strutturalismo decreta la morte di ogni realtà non solo oggettiva, ma anche del soggetto o Io assoluto. Non c’è oggetto né soggetto, materia o spirito, vi sono solo strutture o relazioni campate sul nulla. Ora ex nixilo nihil fit. Quindi la stessa struttura è impossibile. Se lo strutturalismo decreta teoreticamente la morte del reale oggettivo e soggettivo, dell’uomo, della conoscenza, praticamente ne segue la morte o il ribaltamento della morale rimpiazzata dalla psicanalisi dell’inconscio, che rende lecite tutte le azioni più immorali e perverse, in quanto strutture o relazioni del subconscio più oscuro, al quale deve essere lasciata ogni libertà.
2°) La Scuola di Francoforte, trasferitasi in America nel 1933 e rimastavi con Teodoro Adorno sino al 1950 e con Herbert Marcuse sino al 1979. Tale scuola politica era caratterizzata dalla sostituzione dell’odio di classe del proletariato (nella rivoluzione comunista), che veniva rimpiazzato dal pansessualismo freudiano, lo scatenamento degli istinti e la perdita della padronanza di sé; la maggior parte dei suoi membri erano di origine israelita (G. Lukàcs, E. Fromm, T. Adorno, W. Reich, W. Benjamin, H. Marcuse, M. Hokheimer, F. Pollock).
Il trozkismo è il comunismo più radicale e pericoloso, esso è una setta segreta o esoterica, rispetto al comunismo pubblico o essoterico di Stalin. Il soggettivismo relativista è la natura del trozkismo, secondo il quale la teoria è al servizio della prassi o del movimentismo che deve portare al caos ‘infinito e perpetuo’, servendosi d’ogni mezzo (anche un politicante ‘conservator-cristianista’). Occorre, per il trozkismo, prima distruggere i valori greco-romani e cristiani. Corrompere il mondo dei valori e dei principi, pervertire la gioventù scatenando gli istinti e le passioni disordinate come strumento di sovversione (nichilismo filosofico individuale e anarchia sociale), poi si potrà esportare il comunismo libertario-movimentista in tutto il mondo e vi sarà, così, una società perfetta (di stampo millenarista/gioachimita) su questa terra.
La rivoluzione studentesca del maggio 1968, è stata la vittoria del trozkismo secondo il quale “un cervello vuoto (dei sedicenti ‘studenti’) è più ricettivo di comunismo che un ventre operaio affamato”. Il trozkismo ha fatto la rivoluzione non grazie al proletariato, ma tramite la corruzione della gioventù studentesca, grazie al freudismo di massa e alla sfrenatezza dei costumi.
Il sindacalismo rappresenta un altro cavallo di battaglia del trozkismo, esacerbando i contrasti (e non risolvendoli): tra imprenditore e lavoratore, maestro e studente, padre e figlio, marito e moglie, prete e fedele. Infiltrando la magistratura; corrompendo la scuola, l’insegnamento, la cultura; neutralizzando le forze dell’ordine.
La moda e l’abbigliamento hanno esercitato un influsso notevole sul cambiamento di mentalità degli uomini, la musica pop, la droga detta ‘leggera’, le canzonette realmente leggere che arrivano là ove il libro e neppure il volantino non giungono; il tipo di vita frenetico, instabile, vagabondo hanno rivoluzionato o cambiato la faccia al mondo. I rotocalchi rosa, sotto apparenza di ‘innocenza’ hanno fabbricato una ‘cultura’ di massa psicoanalitica e freudiana.
Freud è diventato, così, una forza politica popolare che ha terremotato l’universo. Moda + musica pop + psicoanalisi di massa hanno cambiato la faccia del mondo e lo hanno reso una bolgia infernale, il regno sociale di satana pronto, oramai, ad accogliere l’anticristo.
Non c’è da stupirsi se costoro si sono serviti di una potenza militare apparentemente conservatrice (Usa) per portare la rivoluzione permanente nel mondo intero.
d. Curzio Nitoglia
6 marzo 2014


lunedì 3 marzo 2014

Intervista televisiva al Superiore della FSSPX don Pierpaolo Petrucci




               

Romauno: Intervista a don Pierpaolo Petrucci


L'emittente RomaunoTV ha ospitato nel suo programma 'A TU PER TU' il nostro Superiore di Distretto, Don Pierpaolo Petrucci.
L'intervista andrà in onda giovedì 6 marzo prossimo, alle ore 22,30 su RomaunoTV, visibile sul canale 11 del digitale terrestre oppure sul canale 518 di SKY o ancora su web in streaming all'indirizzo: www.romauno.tv.
Fin da adesso si può visionare su You Tube:

tratto da: http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=1280:romauno-intervista-a-don-pierpaolo-petrucci&catid=53:attualita&Itemid=50